Si tratta probabilmente della leggenda più famosa in Alto Adige: la leggenda del famoso e famigerato Re Laurino. Da allora "l'enrosadira", il tingere di rosso delle montagne, affascina grandi e piccini. Questa leggenda vi spiega questo fenomeno.
Laurino, il re degli gnomi, visse in un periodo in cui non esistevano né l'odio né la guerra. Possedeva enormi poteri magici e tra i suoi più grandi tesori c'erano un copricapo che lo rendeva invisibile ed una cintura fatata che gli dava la forza di 12 uomini.
Davanti al castello di Laurino fiorivano tantissime rose rosse che emanavano un profumo così intenso che rallegrava anche gli abitanti della valle. Il roseto, contornato da un filo d'oro, era così grande che si estendeva fino all'Alpe di Siusi. Laurino s'innamorò di Similde, la figlia del re della Val d'Adige; con l'aiuto del copricapo magico la rapì e la portò nel suo castello.
Per liberare la principessa fu chiesto aiuto a Teodorico da Verona, re dei Goti, il quale, vedendo da lontano le rose che facevano risplendere il castello e le montagne circostanti di una luce rosseggiante, seppe subito dove cercare. Con una dura battaglia costrinse Laurino ad arrendersi e lo fece prigioniero.
Naturalmente sapeva che Teodorico sarebbe stato in grado di ritrovarlo per via del bagliore delle rose, per cui maledisse il suo giardino: le sue rose non dovevano più risplendere, né di giorno né di notte. Con una formula magica fece pietrificare l'intero giardino. Ma Laurino non aveva pensato al tramonto: alcune sere, con la luce del crepuscolo, le pareti rocciose assumono un colore rosseggiante e ricordano il roseto di re Laurino.
Altri suggerimenti che possono interessarti: